Toulouse-Lautrec: Pisa come Montmartre

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Les Jockeys – Chevaux de Courses, 1899.

Avrete sentito tutti cosa è successo ieri sera a Parigiuna tragedia. Con questo post voglio omaggiare a modo mio la Ville Lumière, celebrando uno dei più grandi artisti parigini degli ultimi secoli, Henri de Toulouse-Lautrec

Qualche giorno fa sono riuscita finalmente ad andare alla mostra di Toulouse-Lautrec di Palazzo Blu a Pisa. Toulou… chi? Come chi?! Il pittore francese degli ubriaconi e delle prostitute, dai. Sì che lo conoscete. Quello affetto da picnodisostosi (tipo nanismo, per intenderci), col vizio dell’alcool (e di molte altre cose direi) e morto di sifilide a soli 37 anni, contratta da una delle sue amanti (aka prostituta di un bordello). Ma ce le aveva tutte lui? Poraccio.

Insomma, in caso non si fosse intuito, a me Toulouse-Lautrec piace davvero molto. Mi affascina tutta la pittura di fine ‘800, ma ho debole per gli artisti dalla vita burrascosa, con vizi di ogni genere e anche un po’ malati di mente. Non a caso un altro dei miei pittori preferiti è Van Gogh, di cui Toulouse-Lautrec ha anche realizzato un celebre ritratto (tra ciucchi ci si intende a quanto pare).

Ma torniamo alla mostra di Palazzo Blu. Se sperate di trovare il Toulouse-Lautrec pittore, rimarrete un po’ delusi: di quadri, magari di quelli studiati sui banchi di scuola, ce ne sono ben pochi. L’esposizione infatti raccoglie oltre 150 opere dell’artista, di cui la maggior parte sono litografie e manifesti. Se però amate o vi incuriosisce questo genere, l’esposizione di Palazzo Blu è una chicca da non perdere.

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La Loge au Mascaron Dore, 1893.

L’ingresso alla mostra, visitabile fino al 14 febbraio 2016, costa 10 euro, ma c’è la possibilità di avere un po’ sconto con la tessera socio Coop o se siete studenti dell’Università di Pisa (per maggiorni informazioni visitate il sito). Il biglietto comprende anche l’audioguida, utilissima per noi comuni mortali ignoranti in materia. Prendetela, davvero.

La voce registrata della signorina (e di Maria Teresa Benedetti, famosa storica dell’arte e curatrice della mostra) vi guiderà attraverso le cinque sezioni dell’esposizione, che ci raccontano Luci e Ombre di Montmartre. I manifesti e le litografie esposte ci permettono di rivivere le passioni di Toulouse-Lautrec e la vita parigina di fine ottocento: le ballerine e gli spettacoli del celeberrimo Moulin Rouge, il teatro, le prostitute nei bordelli, le corse dei cavalli e scene di vita quotidiana, filtrate dagli occhi e dal pennello dell’artista. 

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Confetto, 1894.

Toulouse-Lautrec ci mostra un quadro diverso da quello della classica Parigi elegante e raffinata, riuscendo a catturare sulla tela la brama di piacere proprio della Belle Époque. Nelle sue opere troviamo personaggi umili ma autentici, la trasgressione dei locali notturni, maisons closes, e donne dai tratti crudi e caricaturali, sicuramente non celebrate o glorificate. 

Precursore dei manifesti pubblicitari moderni, Toulouse-Lautrec realizza poster e litografie piene di vita e di colore che catturano subito l’attenzione dell’osservatore. Io alla fine della mostra ho acquistato un paio di cartoline che raffigurano due dei suoi manifesti più famosi, Divan Japonais (noto locale del tempo) e Mouline Rouge – La Goulue (famosa ballerina e, pare, inventrice del celebre can-can francese). Sempre attuali, danno alla mia camera quel tocco un po’ vintage e un po’ trasandato che ora è tornato tanto di moda. 

Ci avevi proprio visto lungo, Henri.

#ParisIsAboutLife

Divan Japonais, 1892.
Divan Japonais, 1892.

Moulin Rouge - La Goulue, 1891.
Moulin Rouge – La Goulue, 1891.

Toulouse-Lautrec: Pisa come Montmartre

Link utili:

www.toulouselautrec-pisa.it

www.palazzoblu.org

www.pisaunicaterra.it

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