Gibilterra

Gibilterra: tra Regno Unito e Spagna



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Come qualcuno di voi già saprà, lo scorso anno sono stata tre mesi a Malaga per un tirocinio in una scuola di spagnolo per stranieri. Durante la settimana ero sempre a lavoro, ma ho sfruttato al massimo ogni weekend per conoscere e vedere quanto più possibile di quello offrono Malaga e l’Andalusia! Tra i numerosi viaggi che ho fatto c’è stato anche quello a Gibilterra, di cui vi parlo oggi. 🙂

Se vi trovate in Andalusia e avete a disposizione un po’ di tempo per girarla in lungo e in largo, una scappata a Gibilterra ci sta tutta! Non è facilissimo, però, raggiungere questo piccolo territorio di circa 6 km². Le opzioni più comode sono due. La prima è l’automobile. Se avete un’auto a noleggio, probabilmente questa è l’alternativa più veloce. Le dimensioni di Gibilterra, però, sono davvero ridotte (e quelle delle strade sono in proporzione!) e ricordiamoci comunque che non stiamo più parlando di Spagna qui. Gibilterra è ancora a tutti gli effetti territorio britannico, e per entrare vanno superati i classici controlli doganali. Le code in auto, sia in entrata che in uscita, sono più che scontate… questa era la situazione mentre noi tornavamo alla stazione degli autobus a fine giornata:

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Okay, il tramonto è stupendo, ma rimanere imbottigliati nel traffico lo è un po’ di meno! Per questo io consiglio la seconda alternativa, l’autobus. Di bus che arrivano diretti a Gibilterra non ce ne sono. Possiamo però raggiungere La Línea, o Línea de la Concepción, un comune spagnolo che confina con lo staterello britannico. Dalla stazione degli autobus de La Línea il confine è molto vicino, circa dieci minuti a piedi. Da Malaga, l’autobus impiega circa tre ore per arrivare a La Línea, e le corse sono gestite da Avanzabus, un’ottima compagnia di trasporto pubblico spagnola. Potete trovare gli orari sul sito della stazione degli autobus di Malaga. Il prezzo del biglietto è di circa 13 € a tratta.


Io e Cybil, una ragazza belga che studiava spagnolo nella scuola dove lavoravo e che è diventata poi la mia inseparabile compagna di viaggio, siamo arrivate a Gibilterra intorno all’ora di pranzo, e siamo ripartite con l’autobus del 19:15. Un’escursione mordi e fuggi, ma devo dire che è bastata per farci un’idea generale del posto!

Una volta raggiunta la dogana, è subito chiaro che non ci troviamo più in Spagna, ma nel Regno Unito (beh, quasi dai). Nei tre mesi in Andalusia avrò visto il cielo coperto o la pioggia sì e no due volte. Quel giorno invece, partite da Malaga col sole, siamo arrivate a Gibilterra col classico clima londinese: pioggerellina, cielo coperto e grigio. Welcome to Gibraltar proprio!

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Superati i controlli alla frontiera (ovviamente basta la carta di identità per noi viaggiatori europei!), notiamo subito qualcos’altro di particolare. Per raggiungere il centro città, i turisti devono attraversare a piedi la pista di atterraggio dell’aeroporto. Devo dire che questa ancora mi mancava! 😀

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Insomma, come dice il cartello, attraversate rapidamente la pista almeno che non vogliate essere investiti da un aereo. Non che questo aeroporto sia così trafficato eh, ma meglio non rischiare! 😉

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Finalmente ci dirigiamo verso il centro, e dopo una bella camminata (leggi lunga) arriviamo nel cuore di Gibilterra. 

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Ogni segno della dominazione araba e spagnola è praticamente svanito, e la cultura e le tradizioni britanniche qui la fanno da padrone. La lingua parlata è l’inglese, e la moneta usata è la sterlina. L’euro è accettato senza problemi, ma sappiate che il resto vi sarà dato in pound. In giro per la città troviamo un po’ dappertutto icone tipicamente britanniche e le classiche cabine telefoniche rosse, e per un attimo ci sembra quasi di essere oltre la Manica. La città poi è piena di turisti anglosassoni in vacanza… e anche John Lennon e Yoko Ono scelsero di celebrare il loro matrimonio alla Rocca di Gibilterra!

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Nella piazza principale, Casemates Square, oltre a tanti piccoli caffè e negozietti, notiamo la presenza prepotente dei fish & chips. Vi ricordo che noi siamo arrivate lì proprio all’ora di pranzo, quindi la scelta su cosa mangiare ci è parsa piuttosto ovvia! Ci siamo dirette da Roy’s Cod Place, il miglior fish & chips di Gibilterra (dice). Le porzioni erano davvero abbondanti e in effetti era tutto buonissimo!

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Con la panza bella piena, continuiamo la nostra visita di Gibilterra. Ci addentriamo in Main Street, la via pedonale principale del centro, dove si trovano negozi di abbigliamento, souvenir, librerie… di tutto e di più. Gibilterra è presa d’assalto dagli amanti dello shopping perché qua si possono trovare marchi britannici (e non) molto famosi (Marks and Spencer, Mango, Tommy Hilfiger, Oasis…), e gli acquisti sono esenti da IVA. Ricordate, però, che gli orari gibilterrini non sono come quelli spagnoli… qui chiude tutto presto, alle 18:00 in punto, come comanda la Regina.

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Durante il nostro tour dei negozietti, oltre alla mia classica cartolina da collezione (ne compro una in ogni città estera che visito!), ho acquistato come souvenir per Stefano anche una scimmietta parlante. Che diamine c’entra una scimmietta, vi chiederete?! Ve lo spiego subito.

Sulla cima della Rocca di Gibilterra, vivono i macachi della specie Macaca sylvanus, le uniche scimmie (semi) selvagge di tutta l’Europa. Nessuno sa con precisione a quando risalga l’introduzione dei macachi a Gibilterra e da parte di chi. Arabi? Romani? Chissà. Quello che è certo è che sono arrivate in Europa molto prima della conquista della Rocca da parte degli inglesi, ma secondo la credenza popolare il Regno Unito manterrà l’egemonia su Gibilterra finché qui i macachi vivranno qui.


Per raggiungere la cima della Rocca io vi consiglio di prendere la cable car, la suggestiva funivia di Gibilterra. Il biglietto non è economico, quello di andata e ritorno viene £ 12.00 a persona, però ne vale la pena, specialmente se non vi fermate a lungo. Il viaggio per raggiungere la cima dura circa 6 minuti: avrete così tutto il tempo che volete per godervi la splendida vista su Gibilterra. 

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Una volta raggiunta la cima, finalmente vedrete le simpatiche scimmiette! No va bene, scherzo. Simpatiche non è proprio l’aggettivo adatto. Nonostante ci siano ovunque cartelli e divieti di dare da mangiare alle scimmie, molti turisti danno comunque da mangiare alle scimmie della Rocca, che col tempo sono diventate un po’ aggressive se intravedono qualcosa di commestibile. I macachi infatti hanno in parte cambiato le loro abitudini alimentari, imparando anche a riconoscere le nostre confezioni di cibo. E sono pronti a tutto pur di averlo. Non sto scherzando! Io e Cybil abbiamo assistito in diretta all’assalto a un signore da parte di una scimmia, che è saltata sulla schiena del malcapitato, ha aperto lo zaino e ha rubato un intero pacco di biscotti! E dopo non ha voluto neanche condividere con la sua famigliola, si scansava con cattiveria! Senza parole. 😀

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I macachi della Rocca sono ormai diventati uno dei simboli di Gibilterra, quindi non potete proprio perdervi l’occasione di scattare qualche foto ricordo. Occhio però a non frugare nella borsa davanti a loro, e nascondete i sacchetti dei souvenir se ne avete! Io, mentre rovistavo nello zaino per cercare qualcosa, in tempo zero mi sono ritrovata accerchiata dalle scimmie, di sicuro pensavano avessi del cibo con me. Inquietante. 

Quando riprenderete la cable car per tornare in centro, fermatevi alla stazione di metà percorso, conosciuta anche come Apes Den. Qui troverete tantissime altri macachi che vi faranno da fotomodelli!

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Noi dopo la discesa con la funivia ci siamo incamminate di nuovo verso la stazione degli autobus, visto che, tra la distanza e i controlli al confine, avevamo calcolato di metterci almeno un’oretta per tornare. Se voi avete più tempo, ci sono altre attività che potete fare a Gibilterra e che a me sarebbero piaciute molto! Tra le varie vi segnalo:

* Dolphin watching nella Bahía de Algeciras. Tra aprile e settembre, da Watergardens Quay o Marina Bay, partono molte imbarcazioni che vi porteranno alla ricerca dei delfini che vivono nello stretto di Gibilterra. L’escursione dura un’ora circa e intorno a £ 20 ad adulto.

* La vista sul Marocco dall’Europa point. L’Europa point è l’estremità meridionale di Gibilterra dove, nei giorni particolarmente limpidi, si può vedere l’Africa. Oltre alla vista, qui troverete anche un faro, un santuario cattolico e una moschea. A piedi non è vicino, ma potete raggiungere l’Europa point dal centro città prendendo il bus no 2.

* I Great Siege tunnelsLe Gallerie del Grande Assedio sono un sistema di cunicoli lungo oltre 70 km, scavato dai soldati britannici nella roccia nel XVIII secolo. Durante il Grande Assedio (1779-1783) i tunnel venivano usati per rifornire le postazioni dei cannoni.

* La St Michael’s Cave. La grotta di San Michele è un’imponente grotta naturale risalente al periodo neolitico, dove si possono ammirare stalagmiti e stalattiti antichissime. Oggi è utilizzata per spettacoli teatrali e concerti. Sia la grotta che i tunnel si trovano nella Upper Rock Nature Reserve, la riserva naturale sulla Rocca. 

Se masticate l’inglese, vi consiglio anche queste due guide di Gibilterra in formato Kindle, super economiche e pratiche:

   

Gibilterra: tra Regno Unito e Spagna

Link utili:

Offerte hotel a Gibilterra

www.visitgibraltar.gi

www.gibraltarinfo.gi

12 pensieri riguardo “Gibilterra: tra Regno Unito e Spagna

    1. E’ davvero carina! Ecco magari andarci apposta no, ma se si sta facendo un tour dell’Andalusia io consiglio di passarci, è proprio particolare 🙂
      Comunque sì le foto sono praticamente sempre mie in tutti gli articoli, se non lo sono lo scrivo nella didascalia subito sotto! Adoro fotografare 🙂
      Ti piacciono??

    1. AHAHA direi che il paragone è azzeccato!
      In realtà se non vengono infastiditi o tentati col cibo, sono buoni e si fanno gli affari propri. Basterebbe un po’ di buon senso e non provocarli, ma ahimé non tutti ne sono dotati! >_<

  1. Gibilterra mi ha sempre incuriosito, proprio per questa sua dualità e la vicinanza all’Africa.
    Ultimamente me ne ha parlato anche la mia insegnante di francese e ne era entusiasta: questo tuo post non fa altro che confermarmi la bellezza del posto! 🙂

    1. Eh sì, è proprio carina 🙂 Sono arrivata a Gibilterra che non sapevo cosa aspettarmi… e invece ho trovato una perla!
      Grazie mille per il commento! :*

    1. Esatto, avete proprio colto l’essenza di Gibraltar! E’ un mix di culture, tradizioni e identità davvero difficile da “etichettare”. Se capitate nelle vicinanze vale la pena passare di qui 🙂

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