#Dimmicosaleggi: 10 libri da portare in cabane

Circa un mesetto fa, Roberta di Turisti per Sbaglio ha lanciato un’iniziativa molto carina. Si tratta dell’hashtag #dimmicosaleggi. Roberta infatti si è imbattuta per caso nel libro di Sylvain Tesson, Nelle foreste siberiane, dove l’autore racconta di quando a un certo punto della sua vita ha deciso di ritirarsi per sei mesi in una cabane (caba- che? Un rifugio piccino picciò, per intenderci) nel cuore della Siberia. Unica compagnia: una cassa piena di libri. E da lì è nata la domanda fondamentale: cosa vorrei leggere io se fossi al suo posto?

Ecco come è nato l’hashtag #dimmicosaleggi, che sta riscuotendo parecchio successo tra i blogggersss più faighi. E scusate, che sono da meno io? Tsk! Michela di WarmCheapTrips così mi ha taggata e adesso vi toccherà sorbirvi i libri che più mi piacciono. 😀

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Premettiamo subito che io in isolamento nella capannuccia siberiana non ci andrei mai e poi mai. Freddo, neve, ghiaccio. Freddo l’ho già detto? Non ci siamo proprio, non fa per me.

La letteratura però mi piace, e tanto (anche se ultimamente ho sempre meno tempo da dedicarle, purtroppo), quindi condivido volentieri con voi 10 libri che vorrei leggere o che mi hanno colpita (non mi sono fatta troppo male, tranquilli), in ordine assolutamente casuale. 

1. Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R. R. Martin

Okay, l’avrete già capito se avete letto il mio reportage sul tour di Game of Thrones a Spalato. Sono malata per questa serie tv, non potevo quindi non leggere i libri. O meglio, provarci. Perché in realtà è una vita che mi porto dietro il primo volume delle Cronache del ghiaccio e del fuoco (eh sì, si chiama così la serie di libri, Il trono di spade è solo il titolo di uno dei tanti volumi!), ma ancora non l’ho finito. Vi dirò la verità: non scorre benissimo, e se non avete visto prima la serie tv, a volte è difficile capire cosa stia succedendo o ricordarsi i nomi dei millemila personaggi e delle casate. Non vedo l’ora però di avere un po’ più di tempo per finirlo e andare avanti con gli altri. Se siete appassionati del genere fantasy, è un must.

2. Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen

Se dovessi partire per la Siberia mi porterei Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen perché… perché non l’ho mai letto. E’ imperdonabile, lo so! Ho visto film, conosco la trama… ma il libro non ho ancora avuto modo di leggerlo. Ma voglio rimediare, giuro. E’ lì che mi fissa dallo scaffale della libreria, e mi fa sentire in colpa per la mia negligenza. Tranquillo Mr Darcy, presto saremo soli soletti nella dolce cabane (oppure anche no).

3. El árbol de la ciencia di Pío Baroja

Ho letto questo libro mentre ero in erasmus a Valencia, faceva parte del programma che dovevo studiare per un esame di letteratura spagnola. Non avevo nessuna aspettativa, anzi, la mia idea era libro da studiare per l’esame = noia mortale. Invece mi ha colpita molto. Il libro tratta della storia Andrés, della sua giovinezza e degli studi fino alla vita da adulto, il lavoro, la famiglia. Detto così sembra una palla mortale, lo so. Invece è un libro profondo, dove Baroja descrive la storia di un borghese disadattato degli inizi del XX secolo che non riesce a trovare il suo posto nel mondo, senza virtuosismi o raffinatezze di stile. La verità nuda e cruda (e tragica). Purtroppo non credo che esista la traduzione in italiano, se capite lo spagnolo però vale la pena leggerlo. 

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4. IT di Stephen King

Storia di un demonio muta-forma che assume le sembianze del clown Pennywise. Demonio. Muta-forma. Clown. Penso di avere già nominato tre cose che farebbero accapponare la pelle a chiunque. Brrrr. BRRRR. Adoro gli horror, ma sono terrorizzata da quei maledetti pagliacci. Quindi finora ho rimandato la lettura di questo romanzo (e anche la visione del film), anche perché conosco gente traumatizzata da anni, che quando nomini IT si mette a dondolare in posizione fetale in un angolo. Supererò prima o poi questo scoglio però, eh. Brrrr.

5. Skins di Adrian C. Louis

Skins è un altro capolavoro (disponibile solo in inglese, purtroppo) che ho conosciuto grazie all’università. Chi mi conosce saprà quanto sono rimasta (poco) soddisfatta dei miei studi alla specialistica. L’eccezione c’è sempre, però. Oltre alle esperienze all’estero, infatti, c’è stato un corso che mi ha appassionata particolarmente, quello di lingua e letteratura angloamericana. E’ grazie a questo corso che ho letto Skins. Adrian Louis (scrittore nativo americano) ci racconta la storia di due fratelli della riserva indiana di Pine Ridge, un poliziotto e un alcolizzato. Tramite le loro (dis)avventure andiamo alla scoperta della vita moderna nella riserva, tra povertà, alcolismo, e problemi sociali. Perché i nativi americani di oggi, non fanno mica la danza della pioggia. E Adrian Louis prova a raccontarcelo in maniera diretta, ironica, dura, pungente. Le contraddizioni della riserva, divisa tra modernità e riti tradizionali, droga e tradimenti, miseria, bisogno di riscatto e native pride. Stupendo.

6. Invisible monsters di Chuk Palahniuk

Non ho ancora mai letto qualcosa di Chuk Palahniuk, ma un compagno di università è un fan sfegatato e ne parla molto bene, quindi mi ha incuriosita. Il primo della mia wishlist, Invisible monsters, è la storia di una bellissima modella di successo, che da un giorno all’altro si ritrova mutilata della mandibola a causa di una misteriosa fucilata. Un viaggio attraverso la vita di Shannon, tra moda, invidia e chirurgia plastica, con cui Palahniuk affronta temi come bellezza, superficialità, omosessualità, autodistruzione. Qualcuno di voi lo ha già letto?

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7. Macbeth di William Shakespeare

Uno dei drammi più conosciuti di Shakespeare, e uno dei miei preferiti. Chi non ha mai sentito la storia di Macbeth? Una tragedia cruenta con personaggi complessi e ambigui. C’è tutto quello che apprezzo di più in un libro: mistero, stregoneria, cinismo, vendetta, ambizione, destino, follia. Un classico senza tempo.

8. Anna Karenina di Lev Tolstoj

Tempo fa ho visto il film sulla vita di Anna Karenina, tratta dal romanzo omonimo di Tolstoj, e mi ha incuriosita molto. Devo dire che la presenza di quel bonazzo di Aaron Johnson aka conte Vronskij di sicuro ha contribuito! Al centro del romanzo c’è una storia tragica ambientata nell’alta società di San Pietroburgo che parla di ipocrisia, infedeltà, gelosia e passione. Un malloppone di oltre 1200 pagine che sicuramente mi terrebbe piacevolmente occupata nei mesi di isolamento in Siberia.

9. Frankenstein di Mary Shelley

Penso che l’abbiate capito a questo punto che mi piacciono le storie tragiche, misteriose, dall’atmosfera cupa. Frankenstein ha tutte queste caratteristiche e anche di più. Ricordo anche la prima volta che l’ho letto, avrò avuto sì e no 16 anni. Ero così talmente presa dalla lettura che sentivo lo stesso terrore e la stessa ansia che provava il dottor Frankenstein durante gli inseguimenti con la Creatura (già, per chi non lo sapesse, Frankenstein è il nome dello scienziato, non del mostro!), insieme a un connubio di pena, comprensione e rabbia per le azioni dei due protagonisti e degli eventi che ne conseguono. Ultimamente ho avuto il piacere di rileggerlo e mi è piaciuto come la prima volta. 

10. La ragazza dello Sputnik di Haruki Murakami

Ho ricevuto questo libro in regalo diversi anni fa, ma lo ricordo ancora bene. Uno dei tre protagonisti del romanzo (e anche narratore della storia) è un ragazzo, di cui non si dice il nome, innamorato di Sumire, che però ama Myu, una donna più grande di lei. Quest’ultima la ricambia, a modo suo, ma questo amore non si concretizza mai veramente a causa di un passato misterioso… La ragazza dello Sputnik è la storia di tre anime che cercano di colmare la sensazione di incompletezza e di uscire dallo stato di solitudine in cui stanno annegando. Ognuno cerca l’altro disperatamente, senza mai incontrarsi davvero. Un romanzo di profonda introspezione psicologica che rileggerei volentieri.

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Orsù, adesso tocca a voi! Soffiate via la polvere dagli scaffali e raccontatemi quali sono i 10 libri che portereste con voi in cabane!

Ecco i cinque blogger nominati per l’iniziativa #dimmicosaleggi, ma ovviamente l’invito è aperto a chiunque ne abbia voglia! Lasciatemi il link con le vostre scelte nei commenti 🙂

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#dimmicosaleggi: 10 libri da portare in cabane

16 pensieri riguardo “#Dimmicosaleggi: 10 libri da portare in cabane

  1. Wow direi che non abbiamo sicuramente gli stessi gusti
    Io avrei portato:
    1- In Patagonia di Chatwin
    2. Polvere del Messico di Cacucci
    3. Il mondo alla fine del mondo di Sepilveda
    4. On the road di Kerouac
    5. Mondo via terra di Cattaneo
    6. Come Viaggiare da soli (il mio)
    7. Antigua Vita Mia della Serrano
    8 Norwegian Woods di Murakami
    9. Ti seguo ogni notte di Bianchini
    10. Il grande songno di Pennacchi

    1. Direi proprio di no, anzi, molti di quelli che hai elencato non li conoscevo proprio, io sono molto propensa per letture evasive e di genere dark/fantasy/mistero 🙂 ma qualche titolo che hai postato mi incuriosisce… grazie mille!

  2. Io dico che dobbiamo mettere alla prova tutti quelli che inseriscono un libro di King, io alla terza pagina, da sola in Siberia, sarei in piena crisi di panico. Mi basta la mia immaginazione 😉 Prima di questa estate Murakami manco sapevo chi fosse, in pochi mesi questo sarà il 6º riferimento a lui… Un segnale? Intanto, grazie d’aver partecipato, lascia un messaggio col tuo link sul mio blog, così altri lettori potranno trovarti. Al prossimo libro, mai più in Siberia, giuro!

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