motivi erasmus

6 ottimi motivi per fare l’Erasmus, un’esperienza indimenticabile!

Di esperienze all’estero negli anni ne ho fatte parecchie, ma anche a distanza di tempo non posso fare a meno di riconoscere che partire per l’Erasmus è stata una delle migliori decisioni che abbia preso in tutta la mia vita.
Sono partita due volte: una per Valencia, per studiare per un semestre all’estero, e una per Malaga. Nel secondo caso non ero con una borsa studio Erasmus ma è stata un’esperienza leggermente diversa, eppure allo stesso modo è stata indimenticabile!
Ecco gli 8 buoni motivi per cui consiglio a tutti di partire per un’esperienza Erasmus, anche se le ragioni per cui farlo in realtà sono infinite! 😉

 

1) Imparare (almeno) una nuova lingua 

Quella della lingua da migliorare è la “scusa ufficiale” con cui tutti partiamo per l’Erasmus, sbaglio?
Eppure non è solo una scusa: stare a contatto tutti i giorni con persone di nazionalità diversa dalla vostra, in un Paese straniero, vivendone la quotidianità, vi aiuterà tantissimo a migliorare le vostre capacità linguistiche.
Spesso le università che ospitano studenti Erasmus, inoltre, mettono a disposizione per gli studenti stranieri corsi gratuiti o scontati di vari livelli per imparare la lingua del posto… perché non approfittarne?!

Io mi ero ormai abituata talmente tanto a parlare in inglese o in spagnolo con i miei nuovi amici, che quando sono tornata a casa, senza rendermene conto mi sono ritrovata diverse volte a rispondere in inglese a persone che mi parlavano in italiano! 😀
 

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8 motivi per fare un'esperienza erasmus
La Città delle Arti e delle Scienze di Valencia

 

2) Sarà un valore aggiunto sul curriculum

Al mondo di oggi, in cui in tantissimi giovani si laureano e il mercato del lavoro è sempre più saturo, la differenza, più che il titolo di studio, la fanno le esperienze che ognuno di noi vive nel corso degli anni!
L’Erasmus è qualcosa a cui tutti i datori di lavoro guardano con interesse: chi non vorrebbe nella propria azienda un giovane sveglio, versatile, che sa stare a contatto con persone e culture diverse, con esperienze di vita all’estero e che parlano più di una lingua?
Praticamente con un’esperienza Erasmus nel CV siete già assunti! 😉

 

8 motivi per fare un'esperienza erasmus
Street art in Valencia

 

3) Imparare a cavarsela da soli

Chi parte per l’Erasmus molto spesso è la prima volta che si ritrova a vivere lontano dalla propria famiglia, e per di più all’estero.
Il primo piccolo grande passo da fare sarà trovare una stanza tutta per voi, per poter iniziare il cammino verso l’indipendenza. Sul sito Uniplaces potete scovare l’alloggio che fa al caso vostro in tutte le principali città universitarie d’Europa, impostando i parametri di ricerca a seconda delle vostre esigenze (numero di camere da letto della casa, quartiere, prezzo della stanza, ecc.).
Una volta che sarete nella vostra nuova casa vi ritroverete a gestire situazioni di vario tipo. Farete da soli la spesa, dovrete gestire le pulizie della casa, fare la lavatrice, cucinare, lavare! Sembrano piccole cose, ma quando ci si ritrova per la prima volta a fare tutto da soli all’inizio è tutto una grande sfida.
Queste piccole grandi esperienze vi aiuteranno a sentirvi sempre più forti e sicuri, e vi daranno il coraggio per affrontare tutte le situazioni più o meno problematiche che vi si presenteranno in futuro!
A me sono capitati tanti imprevisti in quei famosi cinque mesi a Valencia, ma alla fine si impara a fare tutto, anche a chiamare l’idraulico e a spiegare in spagnolo che si è rotta la doccia del telefono! 😉

 

8 motivi per fare un'esperienza erasmus
La vista dalla terrazza del mio appartamento a Valencia 🙂

 

4) Conoscere nuovi amici da tutto il mondo

In Erasmus con ogni probabilità condividerete l’appartamento con altri studenti stranieri, andrete a lezione con i ragazzi del posto (e non solo), nei locali e alle feste conoscerete persone di ogni Paese e cultura.
Io mi sono ritrovata in casa con una bolognese mezza matta (ciao Ele!), una ragazza belga e un norvegese… all’università ho fatto amicizia con francesi, turchi, polacchi, tedeschi… e grazie alla squadra di pallavolo del campus di Valencia ho continuato ad allenarmi con delle bravissime ragazze spagnole, imparando tecniche e abitudini diverse sullo sport che amo 🙂 non è meraviglioso?!
Dopo il rientro non è semplice rimanere in contatto con tutte le persone conosciute, anzi, molte di loro probabilmente non le sentirete più. Con alcuni però, di sicuro rimarrete in contatto… e anche se riuscirete a vedervi solo di rado, vi rimarranno comunque dei ricordi indimenticabili, da rispolverare nei momenti di nostalgia! 

 

8 motivi per fare un'esperienza erasmus
Playa de la Malvarrosa

 

5) Viaggiare, viaggiare e viaggiare!

Se siete come me amate viaggiare -e se siete su questo blog, sono sicura che sia così!- la vostra passione in Erasmus esploderà letteralmente! Saranno l’indipendenza e la lontananza da casa, la voglia di fare nuove esperienze e di conoscere persone nuove, l’entusiasmo che tipicamente accompagna l’Erasmus o semplicemente la voglia di conoscere il Paese straniero in cui vi trovate… ma in Erasmus viaggerete tantissimo insieme ai vostri nuovi compagni di avventura!
Oltre a esplorare Valencia e dintorni, io ho avuto modo di visitare Sagunto, sono partita con tre amici alla volta di Alicante, ho passato un fine settimana lungo in Andalusia, tra Siviglia e Cordoba, dormendo sul divano di un’amica di un’amica, e sono stata a trovare altri due amici in Erasmus: una ragazza a Parigi e un ragazzo a Zaragoza, nel nord-est della Spagna.
E poi gli amici di sempre e i famigliari vi verranno a trovare, e con voi vorranno esplorare la vostra città e tutto ciò che offre di bello la vostra nuova casa!
Le occasioni per viaggiare ed esplorare insomma non mancheranno! 🙂

 

8 motivi per fare un'esperienza erasmus
Port Saplaya, la Little Venice di Valencia!

 

6) Aprire la mente a nuove culture e nuove esperienze

Credo che questa sia una delle ragioni principali per cui vale la pena fare un’esperienza Erasmus!
Trasferirsi da soli in un Paese straniero comporta sacrifici e spirito di adattamento: dovrete abituarvi alle abitudini locali, al cibo del posto, alla gente del luogo… ma non solo! I vostri nuovi amici verranno da tutto il mondo, e con loro porteranno un bagaglio di esperienze e culture diverse con cui in qualche modo dovrete incontrarvi e “scontrarvi”. Probabilmente non capirete mai perché il vostro compañero de piso metta l’ananas nel riso o vi innervosirete quando scoprirete che i negozi spagnoli nel pomeriggio aprono solo alle 17, dopo la siesta.

Ma la scoperta di nuove abitudini e nuove culture è proprio ciò che vi preparerà ad affrontare qualsiasi tipo di situazione nella vita con una mente più aperta e flessibile!
 

8 motivi per fare un'esperienza erasmus
Crepuscolo al porto di Valencia

 

Di motivi per partire per l’Erasmus ce ne sarebbero altri 1000,
ma direi che per dissolvere ogni dubbio questi intanto possono bastare
🙂

 


Dedico questo post a tutti gli amici vicini e lontani conosciuti a Valencia tra il 2013 e il 2014…
uno dei periodi più belli della mia vita 

 

 

E VOI SIETE MAI STATI IN ERASMUS? AVETE MAI VISSUTO IN UN PAESE STRANIERO?
SIETE ANCORA IN CONTATTO CON GLI AMICI CONOSCIUTI ALL’ESTERO?
RACCONTATEMI LA VOSTRA ESPERIENZA NEI COMMENTI! 🙂

 

Post in collaborazione con Uniplaces

 
AEREO
 

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8 ottimi motivi per fare un’esperienza Erasmus!

22 pensieri riguardo “6 ottimi motivi per fare l’Erasmus, un’esperienza indimenticabile!

  1. Una ultima cosa che mi sentirei dire, è la seguente:
    Se una persona “proprio” vuole fare l’Erasmus, abbia almeno il buonsenso di scegliere un istituto che sia alla “propria altezza” in tutti i sensi.
    Sia a livello linguistico, di richieste in termini di esami di ammissione, di limiti di età(molti istituti stranieri hanno limiti di età rigidissimi), di curriculum, e di altro..
    Inutile che uno che studia in un istituto di basso livello di periferia, con blandi esami di ammissione, nel quale viene ammesso anche chi studia per passatempo magari, vada a fare un Erasmus per esempio (faccio un esempio estremo di istituto fra i più rigorosi) al conservatorio di Vienna.. oppure di un istituto discipline economiche fra i più famosi e ultraselettivi a livello mondiale.
    Non gli sarebbe utile per diversi motivi:
    1)vedrebbe un metodo di insegnamento nuovo.. ma il suo livello è troppo basso rispetto a quello dei colleghi.
    Non potrebbe mai avere uno scambio utile “alla pari” con loro.
    Non riuscirebbe a studiare come fanno loro, sarebbe un peso per gli altri in certi casi.

    2)verrebbe inevitabilmente messo da parte, i colleghi capirebbero benissimo che non ha il livello per poter sognare di entrare in un istituto tanto prestigioso e difficile.
    Non sono stupidi e si vede subito..

    3)Non potrebbe mai continuare l’esperienza di studio in quell’istituto, nemmeno dopo la laurea.. perchè magari scelgono poche persone da tutto il mondo per poterci studiare.. e lui non ha i requisiti per poter superare la concorrenza in un eventuale esame d’ammissione. Dovrebbe comunque lasciare quell’ambiente di studio.
    Tantomeno potrebbe lavorare mettendosi in competizione con gente che ha un livello troppo superiore al suo.

    4)quando succede vengono fatte delle lezioni un pochino semplificate per quella persona.. viene aiutata in certi casi.. ma non capisce davvero cosa significa studiare in quell’istituto partendo dai livelli dai quali sono partiti i suoi colleghi.

    5)Essere ammessi come Erasmus ha tutto un altro livello di difficoltà(inferiore) che essere ammessi come studenti ordinari.. in alcuni degli istituti di cui parlo.
    Anche se mettesse nel curriculum un Erasmus al conservatorio di Vienna, chi lo sentirebbe capirebbe che non ha il livello degli studenti di tali conservatori.
    Idem in un istituto dedicato a studi economici.. o nel campo scientifico.. facendo due domande un potenziale datore di lavoro capirebbe subito che ha scelto un istituto come Erasmus che non era alla “sua portata”.

    Lo dico perchè conosco persone che “davvero” hanno fatto questi errori.. volevano divertirsi…
    provare il gusto di studiare per 6 mesi in un istituto nel quale non li avrebbero mai accettati..
    Alla fine il loro curriculum e relativa carriera non si sono spostati di molto..

    Meglio scegliere un istituto alla “vostra altezza”. Un domani potrebbe essere utile perchè magari se poi vorreste continuare in quel paese, nello stesso istituto avreste delle possibilità per poter entrare. Di conseguenza l’esperienza potrebbe avere un seguito. I mesi passano subito.. concentrarsi solo sul divertimento, l’esperienza diversa eccetera.. non sempre è costruttivo.

    Quasi nessuno di quelli che conosco ha fatto questo ragionamento prima di partire. Molti se ne sono pentiti poi di non averci pensato prima.

    1. Ciao “Van”,

      Grazie per il tuo commento e per aver lasciato la tua opinione!

      In realtà, non so perché tu abbia il dente così “avvelenato” verso l’esperienza dell’Erasmus… certo, come per qualsiasi cosa c’è sempre il risvolto della medaglia e ci possono essere lati negativi, tra cui quelli che elenchi tu: alcuni esami non vengono convalidati con lo stesso voto preso all’estero o bisogna lottare per farseli riconoscere, ritardi nella laurea, se si va in un paese di cui non si conosce la lingua e si fa gruppo solo con altri studenti italiani l’esperienza a livello linguistico serve a poco, ecc ecc…
      Io però ho scritto ciò che ho scritto basandomi sulla mia esperienza, che è positivissima! Sinceramente per me l’erasmus, inteso come esperienza di vita, è stato una delle cose migliore che mi sia mai capitata. Anche io viaggio da sempre, ma a circa 20 anni ritrovarsi a vivere per mesi e mesi da solo all’estero magari con coinquilini da tutto il mondo, è una grande lezione di vita e non si può paragonare a un viaggio di 2-3-10 giorni all’estero.
      Poi ovviamente ognuno ha una percezione diversa e potrà esserci anche chi non si è trovato bene o chi ha avuto difficoltà al ritorno, ma io ho avuto un’esperienza ottima e quindi posso solo parlarne bene. E’ una cosa soggettiva ovviamente, dipende tutto da come si decide di viverlo, da cosa ci si aspetta prima della partenza e da tanti altri fattori. 🙂
      Grazie comunque per aver lasciato la tua opinione, buona serata!

      1. Per concludere: io ho portato delle argomentazioni.
        Se siete in grado di discuterle e negarne qualcuna fatelo…
        Se non siete in grado è inutile dire cose tipo:
        Non hai fatto l’Erasmus.. mi aspettavo questa risposta, ho spiegato razionalmente cone senza Erasmus si posdono avere i risultati di cui parlate..ma soprattutto risultati molto più importanti. Dei quattro luoghi comuni che si sentono sempre.
        Vedi il mio ico che ha avuto il contratto in un paese asiatico solo sapendosi muovere con Skype..ora guadagna bene.
        Il fatto che lo abbia fatto o meno è irrilevante.. se nella mia facoltà tedesca vedevo devine di Erasmus dormire a lezione perché non capivano niente e i prof si lamentavano.. è una argomentazione.
        Casomai rispondi: perché fanno fare un Erasmus in Germania a gente che fa un corso di livello A1?
        È totalmente illogico.. questa è una argomentazione.
        L’Eramus da 6 mesi lo ho fatto in seguito e come dicevo non è stato brutto.. ma ha solo riconfermato quello che pensavo. Ininfluente per la carriera. Presentava tutti i limiti di cui ho parlato. . Compresa la poca compatibilità dei programmi.
        Tutte cose verificabili.. niente di “sentito dire”
        Mi spiace di aver interrotto il vostro quadro idilliacoa ho detto quello che pensavo.
        Le cose che voi dite che si imparano con l’Erasmus le avevo imparate molti anni prima.. solo con un poco di buona volontà.
        Chiuso

        1. Caro “Van”,

          Non ho bisogno di controbattere o discutere le tue argomentazioni, come ti ho detto ognuno di noi ha una visione differente secondo la propria esperienza.
          Per quanto mi riguarda non ho avuto nessun problema a farmi approvare gli esami con la giusta valutazione, i professori che ho avuto in Spagna erano stimati e conosciuti per i loro studi da quelli italiani e ho passato 6 mesi utilizzando metodi di studio differenti da quelli proposti in Italia… ti ripeto, per me dire che mi sono trovata bene è riduttivo. E anche tutte le persone che ho conosciuto là si sono trovate bene. Ovviamente, come qualsiasi cosa, ci possono essere anche dei lati negativi – non ho mai detto che l’Erasmus sia qualcosa di “idilliaco” – ma io non posso far altro che consigliarlo.
          Non vedo perché debba provare a “confutare” ciò che dici, non ne vedo il motivo: tu hai semplicemente riportato la tua esperienza che evidentemente non è stata positiva, io ho riportato la mia che invece è stata ottima. Ti dirò di più, dopo pochi mesi dal rientro io sono partita di nuovo per un’esperienza universitaria all’estero (un tirocinio).
          Ti ringrazio comunque per aver riportato la tua opinione e anche i lati negativi che possono eventualmente nascondersi dietro il mito dell’Erasmus, se qualcuno in procinto di fare domanda leggerà almeno potrà fare le proprie valutazioni.

          1. Scusa ma su questo devo correggerti: stai dicendo di nuovo alcune cose inesatte.
            Non ho detto letterlamente che la mia esperienza non sia stata buona. Il mio intervento ho detto da subito che era molto più vasto e non “limitato” alla mia “personale” esperienza. Non dipende da questo.
            Analizza una serie di problematiche che vanno “ben oltre” il mio Erasmus, ridurlo solo a quello che dici tu non è corretto.
            Indipendentemente dalla convalida dei voti, ho citato delle alternative all’Erasmus che, senza causare nessun ritardo nella carriera, possono dare risultati mille volte superiori. è ovvio che un master all’estero abbia un “peso” diverso di un Erasmus.. superiore.. ho detto alcune cose ovvie fra l’altro.
            Esistono anche master che durano un anno fra l’altro.. uno o due anni in genere.
            Ho citato diversi problemi che molte persone hanno avuto, non solo io, e tu continui a parlare di “mia esperienza”. Per questo ti ho corretto. Ho citato uno strumento che diversi istituti non conoscono.
            Addirittura ne sapevo più io che loro.. quando tu hai detto “parli per sentito dire” ho dovuto intervenire per forza.. è stata la stessa segreteria che mi ha chiesto di mandargli i dati che “io” avevo, perchè non li conoscevano.. quindi sicuramente sono stato una persona mediamente informata (sull’argomento) più di alcune segreterie addirittura…
            La mia esperienza Erasmus come ho detto era marginale nella formazione della mia opinione.
            Alcuni “limiti” sono “nero su bianco” e non dipendono da esperienza a mio parere, come la non completa compatibilità di alcuni programmi tanto per fare un esempio.. che crea ritardi a chi poi l’anno dopo deve seguire(con l’obbligo di frequenza) materie che non ha fatto quando è stato all’estero. (è solo un esempio banale.. ma ce ne sono tanti.. anche di più importanti.
            Sulla base della opinione espressa sul vostro post: diverse cose che dite di aver guadagnato… le avevo già fatte prima, compreso il fatto di studiare all’estero, vivere all’estero da solo. In altri modi che considero più convenienti anche adesso.
            Quindi apprezzo la parte finale del tuo intervento: anche io ti ringrazio di avere scritto i lati che secondo te sono positivi, lo scambio di opinioni è sempre un piacere. In ogni caso ti invito a non ridurre tutte le cose che ho scritto io (comprese le alternative all’Erasmus che è un argomento importantissimo) alla mia esperienza perchè faresti un buco nell’acqua! Pensavo di essere stato chiaro prima.
            Non puoi svalutare le argomentazioni razionali che ho portato dicendo semplicemente: “ti sei trovato male” a te è andata male e a me bene.. sarebbe ridicolo oltre che falso!
            Ho citato molti strumenti ben più utili dell’Erasmus per poter studiare all’estero, lavorare, fare esperienze internazionali, che danno risultati duraturi. Questo serve a valutare razionalmente il valore di un progetto.
            Per esempio con un esami di ammissione se vieni ammessa fai un intero ciclo di studi.. vogliamo paragonarlo a gente che viene a lezione da noi 6 mesi e se ne torna.. e nemmeno parla la lingua? ma per piacere dai.. siamo onesti.
            Non è paragonabile agli Erasmus. Nemmeno lontanamente. Infinitamente superiore.
            (Ho citato casi estremi ma esistono.. mica tutti quelli che vanno in Erasmus in un paese conoscono la lingua madre..) e i corsi in inglese in molti paesi sono una minima parte.
            Ho citato gli studenti che facevano il corso di A1 di tedesco e studiavano in Germania perchè io “ero” in Germania, e ho visto queste scene..
            Anche questo non c’entra niente la mia esperienza di erasmus.. ero uno studente effettivo, a maggior ragione dico quello che ho visto! ho visto cose assurde.
            Anche in Italia su alcuni poveri stranieri.. venuti in erasmus il mio professore diceva la stessa cosa.
            Certo, alcuni sono esempi estremi.. ma se devo valutare un progetto nel “totale” non posso basarmi solo su quelli “presunti” positivi, ma devo guardare a 360 gradi.
            Lo scopo del mio intervento era questo..
            Se poi volete solo interventi tipo: mi sono trovato bene, mi sono trovato male.. è ovvio che allora ho fatto male a scrivere qui. Non è questo lo scopo.
            Non vorrei ripetere tutto, ma pensavo avessi capito.
            Ho persino dato dei consigli utili a chi vuole fare l’erasmus in modo che non torni a casa dicendo i soliti luoghi comuni “mi sento internazionale, ho imparato una lingua nuova, ho imparato a vivere fuori casa, ho imparato a interagire con nuove culture” insomma.. la solita pappa pronta. di luoghi comuni.
            Per fare in modo che almeno possa avere possibilità di tornare a casa con qualcosa di concreto e di più interessante nelle mani.. ho dato dei consigli. Anche questo intervento non aveva niente a che fare col mio Erasmus, erano solo consigli dati da chi ha esperienza e ha analizzato mercati del lavoro di alcuni paesi(vivendoci) non andando in Erasmus.
            Ho visto molte persone fare erasmus sperando di studiare in istituti che non erano alla loro altezza.. cosa ci hanno guadagnato? niente.. ritardato di un anno la loro laurea.
            Ho dato consigli che se seguiti, qualcuno potrebbe magari avere maggiori possibilità di realizzare progetti in quel paese.. per i criteri che gli ho consigliato.. che secondo me sono basati su “puro buonsenso”. Essere duro o critico sulle cose che non vanno a volte è più utile che raccontare solo esperienze positive.
            La mia opinione è stata fatta a 360 gradi facendo confronti con altri strumenti e mezzi e moltissime altre persone che ho seguito. (si capisce anche dalle tante alternative che ho scritto).
            Non vedi perchè dovresti confutare le mie tesi? quando hai detto: parli per sentito dire perchè non lo hai fatto l’erasmus.. è ovvio che possa sembrare un tentativo di svalutare una tesi scomoda senza entrare nel merito.. ovvero.. riuscire a rispondere alle mie domande. una per una. La stessa cosa che hai fatto svalutando la mia opinione dicendo: “ti sei trovato male” “ti è andata male” quindi svalutando discorsi ben più complessi a una esperienza personale, mentre ho parlato di ben altro.. e di ben altri progetti realizzati nella mia vita.
            Se sei capace (ripeto) ho detto di rispondere punto su punto.. altrimenti.. come è consigliabile..
            teniamoci le nostre opinioni (senza rancore o altro, ci mancherebbe) e ogni persona potrà decidere di essere d’accordo con me o con te. Non si vince un premio. Anche se pochi conoscono le cose che ho detto e quei pochi raramente sono in Italia..
            Ultima cosa: devo dirlo per l’ultima volta, non ho detto che non sia stata una esperienza positiva(nel totale).. ci sono stati i lati positivi e negativi. Semplicemente, sulla base di altre esperienze ben più interessanti che ho avuto mi sono fatto la mia idea su quanto vale. Nel totale non credo che convenga rispetto ad altre esperienze.. perchè ci sono altre cose molto più importanti( so che la mia opinione è impopolare qui.. ma è quello che penso).
            Valutando soprattutto (lo metto virgolettato così lo leggi stavolta) “esperienze a 360 gradi di molte persone che ho seguito, che conosco, studi che ho fatto sull’argomento” ho capito che in moltissimi casi si potrebbe impiegare meglio il proprio tempo invece che fare l’Erasmus.
            E te lo dice una persona che ama viaggiare, lavorare all’estero, studiare all’estero. Lo ho fatto sempre volentieri soprattuto nei paesi che amo di più (fra cui la Germania).
            Se leggi punto dopo punto, leggi cose nel mio intervento che non c’entrano con la mia esperienza personale.. ma indirettamente sono cose che io e altre persone abbiamo fatto, che ritengo assolutamente più utili per fare paragoni su come impiegare il proprio tempo in maniera maggiormente redditizia dell’Erasmus. Soprattutto nei settori molto competitivi.
            Anche dando per scontati tutti i punti che hai citato come positivi della tua esperienze(che per carità non giudico).. rimango della mia idea.

            Pensavo di essere stato chiaro. Questa era la discussione. Non limitata “alla mia esperienza”
            Stavolta spero di essere stato chiaro.
            In ogni caso “essere andato bene” o male.. non significa niente..
            Molti dei vantaggi dei quali parlano persone che qui.. lo considerano “andato bene” ho già detto che secondo me, si possono raggiungere con strumenti migliori, in maniera diversa..
            Senza contare che dopo i 18/20 anni molte persone, capacità di gestirsi da solo, di organizzarsi dovrebbero averle acquisite anche rimanendo in patria..
            quindi non si tratta di “bella esperienza” o di “brutta esperienza” .
            Semplicemente ho fatto una lista di cosa ritengo più o meno utile, nella mia scala dei valori. Avendo avuto molte altre esperienze che ritengo mille volte più importanti ho voluto dire cosa pensavo di questo progetto Erasmus.(in generale)
            Chiaro adesso? (scusa se ho fatto delle ripetizioni, ma su questa cosa ci tengo che non venga banalizzata o fraintesa di nuovo)
            Saluti e grazie comunque per lo scambio di opinioni
            è sempre bello parlare con persone che la pensano diversamente (almeno per me)
            L’importante è rimanere sugli argomenti citati.. non deviare… non semplificare.. e non banalizzare. Discuterli punto su punto non sarà possibile qui per motivi di spazio.. allora limitiamoci a lasciare che chi li legge possa giudicare (anche alcune cose che ho detto, le sanno pochissime persone, mentre i soliti luoghi comuni li ripetono a memoria quasi tutti in Italia purtroppo.
            Il 99% di quelli che sono partiti che conosco, non le sapevano nemmeno.. neanche quelli che si sono visti rifilare “l’idoneo”. Il mio è un intervento controcorrente perchè vado a spaccare in due alcuni problemi, senza fare questo migliorare qualcosa è impossibile.

          2. In ogni caso se la tua esperienza è stata buona mi fa piacere.
            Questo non cambia la mia opinione “generale” sull’Erasmus.. che come ti ho detto non è basata su casi singoli.
            Penso che concentrarsi sui lati negativi sia un modo più utile per migliorare dei difetti di qualsiasi programma.
            Non volevo dire che “necessariamente” non serva a niente. Oppure che sia impossibile fare qualcosa di buono. Solo che tirando le somme consiglierei nel 2019 altre strade.. soprattutto parlo dei settori del lavoro che conosco, e la grande concorrenza spietata tipica di questi settori.
            P.s:
            Forse ci saranno delle ripetizioni, perchè col cellulare sono state scritte prima di leggere la risposta, o messaggi che sembravano non partiti. In questo caso se vuoi tagliarne alcuni, oppure alcune parti, non ho niente in contrario.

  2. P.s: nel caso in cui ho visto convalidare un 30 con un “idoneo”, la lista delle materie fatte e le corrispondenti era stata fatta minuziosamente nel “Learning Agreement”. Parlo di studenti che hanno fatto grandi sacrifici, anche perchè dare una materia che vale tanti crediti, in un paese straniero non era per niente facile!

    Questo per chiarire, ed evitare che qualche indottrinato mi attacchi dicendo: “tu forse non sai che esiste il Learning Agreement” etc… come succede tutte le volte che tratto questi “argomenti scomodi”.

    Si trattava di materie che erano state scelte precedentemente, firmate e controfirmate da entrambi gli istituti.
    All’estero hanno fatto tutto regolarmente.. come da accordo.
    In Italia sti poveretti.. hanno avuto problemi, al ritorno. Ovviamente avevano dato per scontato che il voto
    sarebbe stato convertito con i metodi moderni di conversione. Ma non è successo.. almeno all’inizio.

    La conversione del voto è una cosa importantissima.
    Si sono sentiti dire frasi tipo: “anche con gli altri abbiamo fatto così”.
    Come per dire, vuoi essere trattato diversamente dagli altri? abbiamo dato a tutti idoneo.. Ma che significa?
    Questa persona aveva avuto il coraggio di fare all’estero una materia che ha un grande peso sulla media e sul voto finale di laurea, si è impegnata, ci è riuscita con grandi risultati..
    è ovvio che si sarebbe battuta per veder riconosciuti i propri diritti.

    Alcune di queste persone hanno dovuto contattare enti esterni al proprio istituto, per avere notizie su “come” cercare farsi convalidare questo voto.
    La maggior parte delle persone che avevano fatto l’Erasmus prima.. non lo hanno fatto.. avevano accettato tutto passivamente.

    1. Ciao, grazie per la risposta. Non ho il dente avvelenato, ho voluto dire le cose che tante persone non dicono.. ma magari capiranno fra qualche anno. Andare controcorrente.
      Non ho parlato di Erasmus negativi.. alla fine molti raccontano le stesse cose che raccontate voi. Hanno apprezzato anche l’esperienza, non è che sia stata brutta.. non intendevo dire questo.
      Semplicemente non vedo niente di speciale in questa esperienza e penso che quei soldi per questo progetto potrebbero essere usati meglio e in modo più razionale.
      Per molti che conosco.. non dico che sia stata una esperienza negativa(nel totale) ma a lungo termine, finiti gli entusiasmi per i quali pensavano di aver fatto chissà quale cosa… sono tornati in Italia, coi piedi per terra, hanno ritardato di un anno la loro laurea perdendo “reali” occasioni all’estero ben più fruttuose. Questo è un dato di fatto.
      Conosco moltissime persone che tornate da Erasmus parlavano solo dei soliti luoghi comuni.. imparare a cavarsela da soli????(io ho imparato a 18 anni queste cose). Questo intendevo dire.. Mi sono sempre dovuto spostare anche per motivi che sarebbero lunghi da raccontare.
      A 20 anni vivevo già in Germania.. Ho vissuto in stanze condivise per moltissimi anni.
      Quando studiavo per un periodo ho vissuto in una casa dello studente.. con 50 persone e oltre nello stesso edificio. Mi sono trovato benissimo fra l’altro.. le difficoltà sono veramente superabili se vivi in un paese che è organizzato bene e fai le cose usando la ragione. Non seguendo l’entusiasmo momentaneo.
      Non ho mai trovato niente di particolarmente difficile in tutto questo.. mi trovavo in un paese organizzato bene.. ero a volte più tranquillo che in Italia.
      Figurati che effetto mi possa fare sentire questi racconti di gente che pensa che serva un Erasmus per fare cose che vedo mille persone fare normalmente, comprese persone che vengono da paesi molto meno sviluppati del nostro.
      Ho voluto essere razionale e distinguere quelle che considero le “vere” esperienze all’estero, ovvero quelle che hanno un “dopo” con quelle che “a volte” finiscono li… dopo 6 mesi o un anno… c’è un abisso tra le due cose.
      Più che altro non lo critico… ma non credo che sia “necessario” per fare le esperienze che citano molti.
      Poi ho fatto delle critiche sottolineando quegli aspetti che secondo me non funzionano per niente.
      Come quelli di mandare gente in istituti, senza avere nemmeno le capacità linguistiche, per poter dialogare alla pari con i colleghi o seguire le lezioni. Lo trovo assurdo. Chiunque vede quegli studenti non capire le lezioni..
      dormire in classe..non vedo come possa non essere d’accordo.
      Ho visto realmente queste cose, ho visto gli occhi sconsolati che avevano quei giovani quando hanno capito che erano stati presi in giro, e hanno ridimensionato di molto l’entusiasmo rispetto all’Erasmus, a quando sono partiti. Poi che ci siano persone contentissime dell’Erasmus non lo metto in dubbio.. ci mancherebbe!
      Il mio professore non è certamente uno stupido, ha criticato moltissimo alcuni studenti partiti per Erasmus fantasiosi, che gli sono serviti quasi a niente per la loro carriera.
      Poi ho detto che può essere anche una bella esperienza.. per chi non mette il naso fuori dal quartierino magari lo è… non ho detto che tutti sono tornati delusi.. ma facendo i conti dopo 5/10 anni dall’evento, a mente lucida.. capisci che “peso” per la tua carriera abbia un Erasmus, e non è lontanamente paragonabile con altri tipi di percorsi all’estero(ammetto che sono più impegnativi) che ho citato.
      Non penso che sia questo che serve agli studenti.
      Più che altro(escludendo alcuni casi veramente virtuosi che poi hanno intrapreso strade alternative) non la considero una “vera” esperienza all’estero come le altre che ho citato.
      Le possibilità di inserimento nel mondo del lavoro di quelli che hanno fatto l’Erasmus non le ho viste impennare come alcuni dicono. Anche perchè moltissime persone poi tornano in Italia alla loro routine. Ci vuole una esperienza continuativa in un mercato particolarment buono, per continuare a fare esperienze utili al CV anche dopo il ritorno.
      Non ho paragonato l’Erasmus a viaggi di pochi giorni.. questo lo hai detto tu. Le vacanze non le prendo nemmeno in considerazione.
      Quando ho detto che viaggio fin da ragazzino intendevo per lavoro e per studio. Tanto che ho studiato all’estero, sono rimasto molti mesi da solo in città nelle quali non conoscevo nessuno all’inizio, senza nessun supporto di erasmus o altro. Ho vissuto nei peggiori quartieri di Berlino.. sono stato in una delle zone peggiori e pericolose di Rotterdam da solo per un periodo abbastanza lungo.. dove c’erano veramente le Gang di cui aver paura..
      Quartieri ghetto… ed ero da solo all’inizio solo per realizzare i miei scopi. (lavoro,studio, corsi etc..).
      Sono esperienze bellissime, ma anche formative.
      Spesso senza supervisori che ti aiutano. Sono andato in Olanda con la mia macchina.. da solo.. Figurati che effetto mi possa fare sentire racconti di gente che ha fatto solo 6 mesi in Erasmus.. poi magari tornano alla routine in Italia col pub e gli amici, i selfie.. e si sentono internazionali. Questo intendevo dire.
      Tu hai fatto il paragone con viaggi di 10 giorni…… è una vacanza. Io non ho mai parlato di questo.
      Le vacanze non le prendo in considerazione.

      Non ho fatto un racconto personale, per non essere troppo lungo. Ho citato cose che sono successe a colleghi, amici, conoscenti e altro..
      Dalle cose che ho citato, si possono intuire i passaggi che secondo me si possono fare benissimo, andando all’estero, senza Erasmus. Senza perdere nessun anno.
      Io ho fatto un paragone con
      1)fare un master all’estero(molto più razionale e utile) se possibile ovviamente
      2)studiare direttamente all’estero.
      3)studiare in Italia e dopo la triennale fare domande di ammissione in istituti europei..
      4)laurearsi in Italia e cercare lavoro all’estero dopo. Mandare i curriculum nei paesi interessati facendo colloqui anche via Skype. Oggi è velocissimo.
      A volte da lontano ti fanno capire se interessa il tuo profilo o meno.. almeno prima di partire hai una idea.
      Un mio amico ha trovato lavoro dall’altra parte del globo in questo ultimo e semplice modo! Dopo 5 anni non è ancora tornato.
      Tutte cose che trovo ben più interessanti del progetto di cui parlate voi. Si possono fare senza Erasmus.
      So bene le cose che razionalmente mi sono servite di più per la carriera, e quelle (anche carine e divertenti) che però ritengo inferiori.
      Avendo analizzato le carriere di un numero alto di persone con le quali ho avuto a che fare.. mi sono fatto questa idea.
      Non voglio negare le “vostre” opinioni o esperienze.. nessuna cattiveria soprattutto verso l’Erasmus.. volevo solo aprire gli orizzonti a chi pensa che sia l’unico modo per fare quelle cose che moltissimi giovani fanno regolarmente, in maniera magari più stabile e impegnativa come le esperienze all’estero(lavorative, di studio, o altro..)
      Volevo inoltre distaccarmi da luoghi comuni sull’Erasmus che sento che mi fanno accaponare la pelle.. non posso farci niente.
      Tutto qui.
      Ovviamente ho citato tanti problemi.. per far capire che non è tutto oro quello che luccica..
      Alcuni racconti di quelle esperienze patinati.. sembrano tutti uguali.. molti con gli stessi luoghi comuni… volevo far capire che in realtà (dal mio e dal punto di vista del 99% delle persone che conosco all’estero) le cose non sono così banali come vengono raccontate a volte dai media.
      Anche solo sul riconoscimento dei voti esiste un mondo su cui discutere..
      Destinazioni sbagliate che vengono accettate.. idem…
      Capisco che siamo in un forum che parla dell’Erasmus.. in ogni caso mi fa piacere che vengano accettate anche le opinioni negative. Del resto per avere una opinione su qualcosa è sempre meglio sentire “due campane”.
      Vale la stessa cosa nelle recensioni di locali o altro..
      Prendete in questo senso il mio intervento.. si hanno sempre più informazioni in questo modo.
      Molte delle cose che ho scritto, il 90% almeno di quelli che sono partiti che conosco, non le sapevano..
      Poi la verità come si dice.. di solito sta in mezzo…

      Concludo dicendo che se per te è stata una buona esperienza, questo è solo positivo. Non intendevo scoraggiare nessuno, più che altro mostrare l’altra parte della medaglia e soprattutto le “alternative”.
      Saluti

      1. Continuo a non capire totalmente il tuo accanimento contro l’esperienza dell’Erasmus, visto e considerato che non lo hai neanche vissuto in prima persona ma parli solo per sentito dire 🙂
        Detto ciò, ti garantisco che l’Erasmus è una bellissima esperienza e non solo “per chi non mette il naso fuori dal quartierino”… io viaggio molto da sempre, per studio, lavoro e vacanza, e ti continuo a ripetere che per me è stato uno dei periodi più belli della mia vita (e continuo a dirlo anche a distanza di 5 anni). Non è che abbia influenzato chissà come la mia carriera lavorativa, ma secondo me è un’esperienza da fare -specialmente per chi studia lingue o traduzione come ho fatto io- e sì, avrà anche lati negativi, ma ne ha molti di più positivi.
        Poi se tu non ne hai avuto bisogno, hai acquisito esperienze di vita in altro modo e hai fatto esperienze all’estero che ti sono sembrate più valide… che ti devo dire, sono contenta per te 🙂

        Saluti!

        1. Non parlo per sentito dire:
          Iho fatto un Erasmus di 6 mesi(andato bene ma.. come ho detto non è stato niente di importante rispetto alle “vere” esperoenze che ho fatto prima e dopo. Non è stato per niente rilevante nei risultati di cui ho parlato per questo non lo ho nemmeno citato . AHio seguito personalmente decine di persone che lo hanno fatto, e conosco molto bene l’argomento, infatti ho trattato problematiche e limiti reali.. mentre mi sembra di aver letto da voi più che altro luoghi comuni.
          Sei tu che ti accanisci a non accettare chi le opinioni di chi la pensa diversamwnte
          1)prima paragonando con esperienze di pochi giorni che io non ho mai detto di aver fatto
          2)dopo dicendo che parlo per sentito d
          Ire: altra falsità perché un piccolo Erasmus l’ho fatto e conosco benissimo l’argomento.
          3)se avessi parlato per sentito non avrei mai potuto esprimere problematiche reali con tanta precisione.
          4)come ti ho detto ho visto che gita facevano buona parte degli Erasmus che venivano in Germaniace mi trovavo solo vicino a loro
          5)ho portato dati oggettivi come la non conoscenza di strumenti come Egracons.
          Syo scrivendo con cellulare piccolisdimo, spero che risulti chiaro lo stesso.

          Volevo solo darvi un consiglio per farvi capire come si può arrivare a tisultati mille volte superiori non perdendo tempo von l’Erasmus.
          Ho citato degli ottimi consigli.
          Se non li volete accettare o non li condividete..buona fortuna.

  3. Non sono d’accordo con il fatto di fare l’Erasmus.

    Ovviamente ogni persona è libera di fare quello che vuole, non critico le scelte altrui.

    Secondo me, ci sono altri modi per fare una esperienza all’estero, più produttivi se è possibile:

    1)Laurearsi e poi andare all’estero dopo la laurea, magari facendo domanda in diversi istituti per un Master di 1 o 2 anni, corsi di specializzazione o altro…
    In questo modo si crea una continuità in quanto non ci saranno perdite di tempo.

    2)Se avete le competenze linguistiche nella lingua madre del paese in cui vorreste studiare, fare domanda di ammissione in diversi istituti stranieri.
    Perchè?

    1) Ho visto che il modo di convertire i crediti non è perfetto. I programmi a volte non sono proprio “compatibili”.
    Molti istituti non conoscono nemmeno lo strumento EGRACONS per convertire i voti.
    Ho amici che avevano preso 30 in Germania con grande fatica.. nella materia principale.
    Hanno rischiato di vederselo convertire con un “idoneo” in Italia. Hanno dovuto fare grosse battaglie per poter avere riconosciuto il loro voto.
    2) Considerate che se fate l’esame di una materia principale all’estero, ha un peso specifico nella media (almeno nelle facoltà di cui parlo) maggiore rispetto ad altre materie.
    Convertire un 30 con un “idoneo” come ho visto fare ad alcuni, significa perdere quel “peso” sul voto finale della laurea con grossi danni!
    3)ovviamente ho descritto casi limite.. ma sono successi. Almeno fino al 2016.. non saprei se negli ultimi anni le cose siano cambiate ma allora era un caos. Ovviamente ci sono state battaglie che sono state anche vinte in certi casi per farsi riconoscere il voto, in ogni caso non era per niente scontato.
    Per non parlare di persone che in passato non si sono viste convalidare nemmeno alcune materie fatte all’estero..
    Questa cosa che se ci pensiamo è assurda: Se un istituto accetta di far fare delle materie all’estero, allora si deve fidare al 100% dei metodi didattici di quel paese.(che spesso sono anche migliori dei nostri) e non storcere il naso quando devono convalidare una materia o cercare di trovare scuse.
    Anche questi spero che siano casi estremi.. ma ne ho sentiti.
    4)Solo una minima parte delle persone che conosco che hanno fatto l’Erasmus in un paese, hanno poi continuato a fare una attività in quel paese.
    Molti hanno finito per avere un grosso ritardo nella data della loro laurea, anche perchè i programmi non erano perfettamente compatibili. Si sono trovati a dover seguire alcune materie l’anno successivo prima di laurearsi.
    Se non fossero partiti avrebbero potuto laurearsi in tempo. Anche perchè esiste l’obbligo di frequenza, gli mancavano le presenze in alcune materie, non potevano fare nemmeno gli esami.
    Per alcune persone e in alcuni tipi di carriere, i tempi sono importanti.

    Se avevano in progetto di andare all’estero realmente a fare qualcosa di concreto.. in questo modo.. ritardando la data della laurea.. hanno inevitabilmente perso tempo.

    5)capisco che sia una bella esperienza.. ma si può fare in altri modi. Ovviamente scegliendo quei paesi nei quali il costo dello studio non è troppo alto.
    Capisco che studiare in alcuni paesi sia difficile a livello economico perchè le rette sono alte.
    In questo ultimo caso la cosa migliore è prendere il titolo in Italia(dove costa molto meno) e poi spostarsi dopo..

    In altri paesi come la Germania economicamente trovo sia abbastanza conveniente.. senza contare che con la tessera studentesca hai la possibilità di viaggiare in treno, prendere la metro, i treni cittadini.. insomma danno molti vantaggi.

    6)Non mi affascinano particolarmente i soliti racconti parlano di aprire la mente a nuove culture, cavarsela da soli e blah blah blah..
    io viaggio da quando ero ragazzino. Non ho mai pensato che sia necessario un Erasmus per queste cose.

    Ho sia studiato che lavorato all’estero.. e ho avuto a che fare con molti studenti Erasmus, ma fare un master(per esempio) all’estero ha tutto un altro peso.. anche in termini di curriculum.
    Almeno nel mio settore è così.

    7) ultima cosa.. non vorrei annoiarvi:
    Vedo moltissime persone che vengono a fare l’Erasmus in Germania senza conoscere il tedesco.
    Non ha molto senso… va bene che alcune materie possono essere in inglese, ma… a livello di socializzazione:
    1)Le persone parlano fra di loro in tedesco, spesso li vedo isolati o rimangono nei gruppetti che si sono fatti,
    Non si inseriscono realmente nella società nemmeno per quei pochi mesi..
    2)moltissimi professori parlano il tedesco…ci sono alcuni corsi(non tutti) in inglese ok.. ma secondo voi, negli altri, quanto capiscono realmente di una lezione?
    Sono gli stessi professori che parlando a volte dicono: questi poveretti dormono in classe.. perchè si annoiano e li capisco!

    Ho visto persone chiedere a fine lezione: cosa ha detto il professore? ma allora cosa siete stati a lezione a fare? e gli studenti tedeschi dovrebbero avere il tempo di aiutarvi e spiegarvi tutto? non ha molto senso..
    Uno “scambio” che permette cose del genere.. secondo me.. sarebbe almeno da rivedere.

    P.s: è solo la mia opinione, non intendo discutere e tantomeno criticare chi la pensa diversamente.
    Solo fare uno scambio di opinioni costruttivo tralasciando i soliti luoghi comuni (esperienza, mi sento internazionale) o roba del genere..
    Grazie per lo spazio e in bocca al lupo a tutti comunque per i vostri progetti, se avete deciso di farlo.
    P.s: è solo la mia opinione.
    Viaggio all’estero da quando avevo 18 anni, fra Italia, Germania, Olanda, Irlanda ho girato parecchio. Vedendo anche le carriere delle persone che conosco, mi sono fatto questa idea.
    Questo solo per dire che non sono uno che è rimasto nel cortiletto di casa sua.. adoro viaggiare.

    Tale opinione non la baso solo sulla mia esperienza, ma vorrei fare un racconto a 360 gradi, per questo ho voluto analizzare le esperienze di tante persone.. positive e negative.. alcune sono rimaste in Itallia ed andate all’estero dopo.. altre hanno fatto l’Erasmus…

    Altre hanno iniziato l’università direttamente all’estero(per ultimo un mio amico a Groningen). è riuscito ad avere la possibilità di essere stato ammesso in un corso a numero chiuso, è molto difficile entrare e sono molto selettivi.
    Sulla base di tutti questi dati, ho creato la mia opinione.

    L’unica cosa che mi sento di dire è la seguente: cercare di fare una esperienza all’estero che abbia un seguito, è importantissimo. Non pensare solo ai mesi all’estero.. quelli passano, costruire il proprio futuro è più importante.

  4. Potessi tornare indietro, lo farei. Perché non l’ho fatto, anche se ne avevo tutte le intenzioni. Ma non mi convincevano le destinazioni e mi sono creata mille (apparentemente) valide ragioni per non partire. Peccato: tutti mi dite che l’Erasmus è un’esperienza indimenticabile. A proposito, Valencia è una città che vorrei tanto vedere e le tue foto mi confermano che è bella come la immagino 🙂

    1. Ti capisco, io prima di convincermi a partire per un qualche motivo ho rimandato per tutta la triennale! Col senno di poi sarei partita molto prima e sarei stata via molto di più mi sa 🙂
      P.S. Valencia è carinissima, perfetta per un weekend fuori Italia!

  5. Uh Diletta, non saprei da dove cominciare 😀
    A livello linguistico, ho parlato quasi sempre in italiano. Ero l’unica proveniente dall’università di Firenze, ed ho fatto subito amicizia con delle ragazze di Udine che frequentavano il mio stesso corso e che erano nello stesso dormitorio. I miei “dirimpettai” erano invece siciliani 😀 La compagna di stanza una ragazza completamente diversa da me, di Barcellona. Con lei comunicavamo in inglese, anche se quando parlava catalano al telefono la capivo abbastanza bene. Con le ragazze siamo ancora in contatto, anche se ho rivisto una sola di loro che adesso però vive in Irlanda.
    Sul cavarsela da sola, hai ragionissima. Ho imparato (ed incredibilmente senza disastri) a fare la lavatrice, mentre con il funzionamento della cucina al piano ho avuto non pochi problemi. Ma dentro il “collegio” c’era una mensa con pasti completi ad 1€, quindi ne approfittavo spesso. E il resto del tempo, beh… Pavel 😀
    Comunque posso affermare senza ombra di dubbio che i 5 mesi a Praga sono stati i più belli della mia vita!

    1. Certo che noi italiani siamo proprio ovunque! Anche una delle mie coinquiline era italiana (precisamente di Bologna ma origini pugliesi), e alla fine sì, molte delle amiche mi sono fatta a Valencia erano italiane XD è impossibile sfuggire ahah!
      Comunque i pasti completi ad 1€… incredibile davvero!! Ci credo tu ne approfittassi spesso vai!

    1. Che peccato Tiziana! Ma d’altronde, avrai fatto altre esperienze al suo posto. Nel senso, io sono partita per diversi mesi e sono felicissima, ma mi sono anche persa tante cose a casa.
      P.S. Sì, l’appartamento era davvero molto carino!!

  6. Tutti gran bei motivi, il numero 6 devo dire che non me l’aspettavo, ma è bene approfittarne finché si può! Aprire la mente è importantissimo, e anche imparare a cavarsela da soli, se poi impari anche altre lingue per me hai fatto bingo!

    Io non ho mai fatto niente di tutto questo, ma non ho nemmeno frequentato l’università 🙂 ovviamente non avrei dubbi sulla mia eventuale scelta della destinazione Erasmus, se mai potessi farne una: la Finlandia!

    1. Immaginavo Anna 🙂 un mio amico è stato in Finlandia in Erasmus, per la precisione a Turku, e si è trovato benissimo! E’ lui che mi ha ispirata a partire 🙂

    1. Ma che peccato!! Per me è stata una delle più significative finora, ho imparato e sono cresciuta tantissimo (non avevo mai vissuto da sola, facevo da pendolare per andare all’Università) e ho conosciuto delle persone stupende con cui tuttora sono in contatto.

      1. Dimenticavo: alcune fra le argomentazioni che ho portato sono molto tecniche.(al contrario di molte che leggo nei forum..)
        Solo chi comosce bene l’Erasmus può parlarne.. compreso Egracons.
        A prescindere dal fatto che lo avesdi fatto o meno (e ti ho fregato perché un piccolo Erasmus lo ho fatto anche io) non citato perché non degno di nota rispetto alle altre (ben più serie esperienze dalle argomentazioni che ho usato si capiva che conoscevo bene l’erasmus). Anche se non lo avessi fatto.
        Dire che parlavo per sentito dire è una sciocchezza pazzesca.. le mie argomentazioni come: convalida dei voti, perdite di tempo, obblighi di frequenza dono tutte verificabili dia da chi lo ha fatto che dagli altri.. basta informarsi.
        Mi sembrava di essere stato gentile a cercare a proporvi alternative più convenienti.
        Almeno per smentire chi dice.. grazie all’Erasmus ho fatto questo.. quest’altro.. la Luna e poi elenca cose che si possono fare indipendentemente da esso.

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